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Centro
Leoncavallo Siamo
in Via Watteau:
è decisamente brutta, uno spicchio di territorio stretto da muraglioni
ferroviari, tunnel e lo sfondo di anonimi palazzoni senza qualità.
Qui però ci troviamo di fronte allo storico LEONCAVALLO,
che ora si definisce Spazio Pubblico Autogestito: luogo che rappresenta
un pezzetto di storia della città. Centro sociale occupato, è
nato a Milano nel lontano 1975 sull'onda della vivace spinta dei movimenti
extraparlamentari sbocciati dal radicalismo del lungo sessantotto milanese.
Sul
muro frontale alla rotonda di Via Watteau, un grande lavoro dei Wolkswriterz,
in memoria di Fausto e Iaio*, accompagnato
da immagini iconiche della Resistenza e delle lotte antagoniste. Nelle
immagini e nello stile, è evidente il riferimento all'iconografia
fortemente impattante degli anni '70. Nella
stessa piazza il mio preferito: un meraviglioso coccodrillo, che,
uscendo dalla sua gabbia, sembra volerci suggerire che siamo anche tutti
noi un pò coccodrilli ... Sull'altro lato, lungo via Lucini un lungo treno crudele che si chiama 'I can't breath' che percorre quasi tutta la via, in memoria dell'assassinio di George Floyd avvenuto il 25 maggio 2020 nella città di Minneapolis, che tanta rabbiosa indignazione ha suscitato in tutto il mondo. In Via Watteau all'esterno del centro sociale si susseguono fantastici murales, uno più bello dell'altro.
Qui
una divertente interpretazione di La Bella e La Bestia realizzata da Pao
& Nais, nel loro tipico linguaggio scherzoso e antiretorico. a
destra: Omaggio a Galieo Galilei qui
sotto: Qui sotto un messaggio più politico: Fight Gentrification All'interno colpisce un lavoro molto sofisticato di Ivan, che a uno sguardo ravvicinato rivela una ricchezza di dettagli incredibile: ... ce ne sono molti altri e li scoprirete andando li di persona ...
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