ORTICA: il borgo
più dipinto di Milano
Ortica:
un quartiere il cui nucleo storico è piccolo, ingabbiato tra le
massicciate della ferrovia e strade sopraelevate - forse paradossalmente
un fatto che ha contribuito a rafforzare il senso di comunità che
lo contraddistingue. Un tempo borgo agricolo - il suo nome deriverebbe
da Hortus, Orti - ha vissuto negli anni '50-'60 del Novecento l'onda di
uno sviluppo industriale impetuoso: poteva sembrare un processo illimitato,
ha lasciato invece macerie difficili da risanare e la sensazione che si
sia chiusa definitivamente un'epoca.
Da alcuni anni però Ortica è diventata un vivace laboratorio,
dove, grazie al progetto OR.ME. (Ortica Memoria) arte e storia
si fondono dando vita ad una 'Street Art' inclusiva e condivisa che non
solo abbellisce il quartiere rendendolo più gradevole per i suoi
abitanti ma soprattutto getta ponti tra generazioni e strati sociali storicamente
lontani e lega storia locale e della grande Milano alle vicende del mondo
globale. OR.ME. è racconto popolare per immagini di grandi dimensioni
che stimola a ripensare i grandi temi (la guerra, le lotte sociali, le
migrazioni,
) così come nel passato erano gli affreschi ben
dipinti e coloratissimi che rammentavano ai fedeli esempi di virtù
e peccato, storie della Bibbia e del Nuovo Testamento.
Così l'ORTICA è oggi un MUST per chi è appassionato
di Street Art o le si vuole avvicinare e sono moltissimi i tour guidati
che percorrono le strade di questo piccolo quartiere.
OR.ME è un motore che ha parecchi componenti: oltre alle
associazioni locali, scuole e semplici cittadini, fondamentale è
il ruolo del collettivo ORTICANOODLES, trainato dal team Wally
e Alita - artisti affermati internazionalmente - che qui hanno il
loro laboratorio di progettazione e si confrontano costantemente con i
molti soggetti coinvolti. Una particolarità saliente del progetto
è la sua collegialità e l'esprimersi in una cifra stilistica
che, pur con delle variazioni, si presenta piuttosto omogenea. Su questo
aspetto non manca qualche criticismo: per i cultori del gesto creativo
individuale quest'impostazione finirebbe per diventare una forma di manierismo
o di appiattimento.
Alla
Repubblica Italiana
Iniziamo
il nostro itinerario a caccia di murales in Via Cima 39.
Si trata della realizzazione più recente, inaugurata lo scorso
2 giugno 2021, 75° anniversario della Repubblica Italiana.
Il
grande murale (200 metri quadri) riveste la facciata di un edificio della
storica cooperativa SEAO (Società Edificatrice Abitazioni Operaie),
che da 140 anni costruisce alloggi a canone contenuto e che ha anche finanziato
l'opera.
Ha
il volto bello e sorridente di Anna Iberti, uno scatto iconico
di Franco Patellani usato in moltissime occasioni per simboleggiare la
rinascita dopo la catastrofe della guerra (foto conservata al Museo della
Fotografia di Cinisello Balsamo).
Una Italia giovane, provata e impoverita ma ricca di energia e proiettata
nel futuro.
Al
partigiano e al vescovo
In
fondo a Via Amadeo vicino al tunnel
Qui si onorano due personaggi di diversa ispirazione, legati alla storia
del quartiere e che vi hanno lasciato un segno: il Vescovo Marco Ferrari
che ha abitato proprio nel palazzo dove c'è il dipinto e Luigi
Morandi, partigiano della 116° Brigata Garibaldi composta prevalentemente
da ferrovieri e ben radicata in questo quartiere. Il rosso e l'azzurro
dominano l'accordo cromatico, l'espressione dei volti seria sembra esprimere
il peso della responsabilità.

Agli
orti dell'Ortica
Via
Ortica 12
Rievocazione del passato agricolo ed esaltazione della libertà
della natura dove il papavero cresce splendente nel suo rosso accesoed
elargisce la sua bellezza con generosità. Colori squillanti come
una danza popolare.
Al
lavoro operaio e al movimento dei lavoratori
Via
Ortica, fermata bus 54
In primo piano il ritratto di Teresa Noce - partigiana, sindacalista,
parlamentare impegnata per la legislazione sui diritti delle donne.
Parole chiave: emancipazione, antifascismo, democrazia, riforme.

Per
i caduti in guerra
Tunnel
Via Ortica
Il murale si sviluppa sui 2 lati del tunnel, ed essendo stato dipinto
nel 2019, anno in cui si festeggiava a Milano il centenario della fondazione
dell'Associazione Nazionale Alpini, vuole raccontare soprattutto i sacrifici
eroici di questi reparti dell'esercito, che nella guerra di trincea o
nella Campagna di Russia hanno affrontato enormi sofferenze.
(il ritratto a destra è un intervento individuale slegato dal contesto)
Al
movimento cooperativo storico milanese
Facciata
del Circolo di Via S. Faustino 5
Le radici del movimento cooperativo affondano lontano nel tempo: è
nel 1886 che nasce a Milano la Lega Nazionale Cooperative. Il murale giustamente
ben si colloca sulla parete della Cooperativa Edificatrice Ortica, su
cui campeggia il motto: 'LA COOPERAZIONE DI TUTTI PER IL BENE DI OGNUNO'.
Tante le correnti ideologiche del movimento cooperativo: socialismo e
cristianesimo le più emblematiche.
Muro
della Legalità
Via
Rosso di San Secondo ang. S. Faustino (a sinistra guardando il tunnel)
Con tonalità dissonanti e stridenti si esaltano alcune figure martiri
della lotta per la legalità: Giorgio Ambrosoli, Carlo Alberto Dalla
Chiesa, il giudice Alessandrini, i giornalisti Marco Brutto e Walter Tobagi,
Lea Garofalo collaboratrice di giustizia e per questo assassinata dalla
propria famiglia mafiosa..

Muro
della musica popolare
Massicciata
S. Faustino (a destra guardando il tunnel)
Come possiamo dimenticare... 'faceva il palo nella banda dell'Orticaaaa,
faceva 'l palo perchè l'era 'l so' mestè...ta tara tà'...Ortica
e la 'mala' da quattro soldi, protagoniste indimenticabili di canzoni
straordinarie, ,che ci fanno nostalgia ogni volta che le risentiamo.
Qui i volti sorridenti dei mitici artisti milanesi, Vanoni, Jannacci,
Fo, Ivan della Mea, Gaber, Svampa e Strheler, fondatore del Piccolo Teatro
di Milano che tanti concerti ha ospitato.
Humana,
sulle orme dei migranti
Tunnel
della massicciata San Faustino
'WE ALL BLEED THE SAME COLOUR': Odissea del mondo globale, libero per
le merci, irto di muri invalicabili per gli umani. Immagini che parlano
da sole, perchè questa è una epopea di massa, di popoli
in cammino disperato (o di speranza ?) per una vita migliore.

Alle
donne che hanno fatto grande il '900
Istituto
Tecnico Statale Pasolini, Via Trentacoste ang. Via Bistolfi
Qui i ritratti di Alda Merini, Camilla Cederna e altre donne in vari modi
protagoniste nel loro tempo e quella che per me è l'incarnazione
del coraggio, della resistenza al male assoluto, dell'impegno civile:
Liliana Segre.

Alle
7 arti - Teatro Martinitt
Via
Pitteri 17
L'istituzione dei Martinitt ha origine nel lontano XVI secolo per assistere
i bambini orfani e successivamente (nel 1932) si sposta dal centro città
all'Ortica dove allora c'era sola campagna. I ragazzi potevano restare
qui fino ai 18 anni, studiare e imparare un mestiere. E' incredibile pensare
che da qui è uscito un personaggio come Leonardo del Vecchio, da
operaio a fondatore di Luxottica, imprenditore di indiscusso successo
internazionale.
Ora
il Martinitt è un polo di attività culturali a tutto campo
con una programmazione che coinvolge teatro, musica, letteratura, conferenze
ecc.
Tra i volti stilizzati di questo lungo murale spicca il sorriso di Roberto
Bolle, idolo internazionale della danza.


Ancora
in Via Pitteri troviamo:
Il
Duomo all'Ortica - una poesia scritta sul marmo
presso
la sede dell'azienda Martino Midali FASHION FACTORY HUB, che ha commissionato
questa imponente opera in omaggio alla cattedrale più grande d'Italia
e alla sua iconica Madonnina.
Ci
spostiamo poi in via Tucidite dove troviamo quasi frontali l'uno all'altro:
1) Ai
grandi campioni dello sport
2) Agli
antifascisti e deportati politici di ogni appartenenza partitica.
Via
Tucidite ang. Via Cavriana
Immagini dai forti colori accesi, accompagnate dalle belle parole di Giacomo
Ulivi, in una lettera agli amici: " Può anche bastare,
sapete, che con calma cominciamo a guardare in noi e ad esprimere desideri.
Come vorremmo vivere domani ? No, non dite di essere scoraggiati, di non
volerne più sapere. Pensate che tutto è successo perchè
non ne avete più voluto sapere".
Non
solo murales
E
per concludere, una rilassante passeggiata al Parco Forlanini...o magari
un aperitivo allo storico Circolino ?
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